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la banalità del bene01/06/2014
La presente idea progettuale nasce dal desiderio dei partner di progetto di avvicinare i giovani a tematiche di volontariato "particolarmente pesanti", utilizzando strumenti attraenti e creativi per creare qualcosa in grado di comunicare alle giovani generazioni il valore del volontariato come servizio per e con la comunità a cui si appartiene.
Il tema della promozione dei valori del volontariato e della cultura della solidarietà, rivolto ai giovanissimi come portatori di esperienza e co-formatori dei propri coetanei, è un argomento attuale e cogente che necessita di essere valorizzato con specifiche azioni progettuali che mettano i/le ragazzi/e in grado di accogliere la diversità e la malattia come parte integrante della propria esistenza. Negli ultimi anni l’Unione Europea ha messo in atto politiche e strategie comunicative che portassero alla visione del volontariato come espressione di cittadinanza attiva: dall'anno Europeo delle attività di volontariato che promuovono la cittadinanza attiva (il 2011) fino al 2013, proclamato Anno Europeo dei cittadini, facendo passare l’idea per cui “fare” è il miglior modo di “essere” cittadini.
Il Rapporto dell’Istituto IARD sulla condizione giovanile in Toscana, riferisce che la solidarietà e l’impegno sociale è rilevante tra chi ha appartenenza di tipo religioso ( 67% e 40%) mentre non sono presi in considerazione da chi ha una condizione di svantaggio economico (30,70% e 34,30%) e solo per il 19% l’impegno sociale, è considerato valore “di nicchia” molto importante. Questi dati devono far riflettere su come i giovani vivono la propria vita all’interno della comunità di appartenenza, sempre più incentrati su loro stessi e sempre meno sui bisogni di coloro che li circondano.
Dal riordino del sistema socio-assistenziale toscano derivante dalla Legge Regionale 72/97, le politiche sociali non sono più di esclusiva competenza degli enti locali, ma la cooperazione sociale, il volontariato, il mondo dell’imprenditoria e le più ampie reti di protezione sociale
costituiscono i soggetti del nuovo agire sociale. In gran parte dei documenti programmatici regionali (PISR 2007-2010, PRS 2011-2015, ecc.), si pone sempre più l’obiettivo di "favorire la vita
attiva delle persone, attraverso l'importante e imprescindibile ruolo giocato dal terzo settore (cooperazione, volontariato, associazionismo).A livello locale, da parte di comuni e province, c’è l’esigenza di incrementare il livello della consapevolezza in relazione alla sfera dell’agire sociale, poiché la programmazione svolta tramite i Piani di Zona, rischia sempre più di non riuscire a colmare le esigenze del territorio portando ad un gap tra bisogni da soddisfare e risultati conseguiti.
L’avvio di un nuovo sapere e saper fare comune è, pertanto, di vitale importanza per il conseguimento degli obiettivi previsti dalla normativa regionale e dalla programmazione che ne deriva.
Ma per avvicinare le nuove generazioni a tale tematiche, è necessario individuare delle modalità ludico-sociali ed educative (soprattutto di educazione tra pari) che possano portare ad una reale modifica del fare comunità, ad un ripensamento del proprio agire e del proprio vivere anche rispetto agli altri.
Il progetto "La banalità del bene" intende, pertanto, realizzare un’innovativa azione di sensibilizzazione della popolazione giovanile del territorio della provincia di Arezzo (target: ragazzi 16-25 anni) riguardo ai temi in cui operano AVAD e i partner del progetto (assistenza domiciliare, disabilità, assistenza sanitaria, tutela delle donne e delle categorie deboli, ecc.) attraverso la realizzazione di un laboratorio cinematografico che porti i ragazzi a creare un documentario/cortometraggio incentrato su tali tematiche.
In particolare, gli obiettivi progettuali sono quelli di:
1- Rendere i giovani consapevoli del valore del volontariato per il proprio benessere, che deriva sempre dal benessere della collettività;
2- Realizzare un ragionamento e un confronto condiviso sulla cultura della solidarietà e della cittadinanza attiva;
3- Aumentare la cultura del volontariato nei vari momenti della vita dei ragazzi attraverso attività di condivisione della percezione che ciascuno ha di tali argomenti;
4- Mettere in grado i giovani di diventare creatori di contenuti per i loro coetanei sulla tematica del volontariato, avendone realmente compreso il valore e lo spirito, ed essere in grado di comunicare le proprie emozioni e sensazioni su tale tematica attraverso la realizzazione di un breve film (cortometraggio o documentario)